mercoledì 7 maggio 2008

Morire per delle idee

Riflettevo sul pestaggio e la morte del giovane veronese e sull'inutile borbottio moralistico che ne è seguito.
Dopo molti anni, si torna a morire per nulla. Come negli anni Settanta, un capo di vestiario, un intercalare, un'idea del mondo diversa ti rendono bersaglio.
Nicola Tommasoli, codino e fare sinistro, è stata la vittima designata di una campagna d'odio politico lanciata, da anni, impunemente, dalla Lega e dalla destra estrema e xenofoba.
Così come trent'anni fa, avere idee diverse portava al pestaggio; a volte, alla morte. Nei miei ricordi di adolescente, una Roma con aree dove, io giovane di sinistra con eskimo e tolfa, non potevo metter piede.
Quanto sangue sui selci e quante lapidi a commemorare.
Ma davvero è questa l'Italia che alcuni vogliono?
Ma davero è questa l'Italia che sogniamo?
Se Città civilissime come Verona, medaglia d'oro alla Resistenza, lascia campo libero a ronde di giustizieri leghisti e neofascisti il futuro è gonfio di nubi.
Che Nicola si sia sacrificato per la Ragione, affiché si svegli da quel sonno ventennale che l'ha presa.
Risvegliandoci da quest'incubo.

3 commenti:

Marco ha detto...

Non è la prima volta che succede..in questo caso c'è stata anche una presenza più marcata dei mass media e non voglio neanche saperne il motivo.
Però penso anche al giovane di Cavallino che morì l'estate scorsa a Rimini pestato e accoltellato perchè aveva la maglietta del Lecce calcio!! e non se ne parlò quasi per niente..non vorrei che la morte di Nicola sia solo un'altra di quelle che passerà nel dimenticatoio delle vergogne italiane!

Carlo ha detto...

Di casi ce ne sono, purtroppo, tantissimi. E il calcio è da tempo in prima linea. Io smisi di andare allo stadio (non che ci andassi spesso, cercavo di vedere giocare il Cagliari e mi capitava a Roma soprattutto) quando uccisero il tifoso Paparelli all'olimpico. La domenica precedente ero seduto proprio in quella fila di sedie a vedere Roma Cagliari e il disgusto per quella morte mi ha allontanato dal calcio.
Quello che mi preoccupa è il lavorio sottile di alcuni perché aumenti l'odio sociale.
Notizie gonfiate, paura sparsa a quattro mani, sospetto per il diverso... Sono cose già viste.
E combattute nel passato.
Con la differenza che non mi va più di far finta che riguarda altri.
Bisogna raccontare, raccontare, raccontare.

Apocalisse ha detto...

Caro Marco, anche se tu non "vuoi" affatto sapere il motivo di quello che tu stesso chiami "presenza più marcata dei mass media", beh , non c'è dubbio che il timore diffuso genera una continua voglia di conoscenza, al fine di mettersi al riparo da ogni eventuale rischio, la cui traduzione è una maggiore vendita di giornali ...
... questo costante allarmismo, oltre ad aver fatto gran cassa eletorale a tutti i movimenti di destra (tra i loro programmi c'era la "palla colossale" di aumntare la sicurezza), con le conseguenze che noi tutti ben conosciamo (infatti anche grazie a quelle "palle" hanno vinto le elezioni), il tutto mette in agitazione tutto lo stato sociale ed è una "marea nera" (da rugbysta non potevo usare un'espressione migliore di questa) inarrestabile.

Per il resto...a mio avviso, per questo episodio, non sarebbe nemmeno corretto parlare di xenofobia , anche perchè si tratta di concittadini, tuttavia la follia imperante è veramente preoccupante, e la vigliaccheria rasenta l'inverosimile ...

... c'è solo un commento da fare : "CHE SCHIFO !!"

PS: Ho trovato vergognoso il comportamento etico di molti giornalisti che hanno dato la notizia in questa veste : "...i 5 giovani sospettati di aver ucciso ..."

ma perchè usare il termine sospettati invece di "COLPEVOLI" , dato che si sono resi colpevoli di aver picchiato a morte un loro "simile" ?? (ma, ci tengo a precisare, solo perchè appartenente alla stessa specie).

Usare questa retorica o questa prudenza, a che serve ?? ... anche se non si conoscono le loro identità, sono meno colpevoli ??