Un redazionale di santeramolive.it torna sulla questione oscar della santermanità,cavallo di battaglia del programma culturale di Sindacolillo e oggetto di polemiche in Città ed in Consiglio.
Per meglio precisare la posizione del Gruppo Consiliare del PD e fugare equivoci ho inviato la seguente lettera alla Redazione.
Spett. Redazione,
una piccola precisazione in merito all' articolo sull'oscar della santermanità.
L'intero gruppo del PD in Consiglio ha votato contro. E le motivazioni sono molto più serie della contestazione del nome oscar.
Nelle tre riunioni della Commissione Cultura, più volte ho posto l'inadeguatezza del regolamento in discussione a rappresentare la Città intera, le sue ambizioni, la sua cultura internazionale, la sua storia nazionale, senza risultati. E chiesto un bando, sulla scia di quanto fatto da moltissime Città italiane. Alla fine, in Consiglio è stata portata la versione iniziale modificata in alcuni termini. Scontato, a questo punto, il voto contrario.
Un premio non può che essere dedicato alla Città di Santeramo ed ambire a rappresentare la cultura, il lavoro, l'ingegno e l'arte santermane nel mondo.
Rinchiuderlo, come è stato fatto ad arte, attorno a poche istanze cittadine significa mortificare Santeramo, non celebrarla.
Del resto, il regolamento votato a maggioranza definisce la santermanità come "una cultura universale"! Che mortificazione!
La superficialità con la quale questa amministrazione usa le parole non ha precedenti. Nemmeno Kant ha mai unito cultura ad universale.
Tutto ciò pensato in nome e per conto di Francesco Netti. Che deprecava la miopia culturale santermana e lo scriveva nelle sue lettere.
E, guardando al futuro, non si limitava al mugugno in piazza ma contaminava se stesso con l'arte moderna proveniente dalla nuova Italia e d'oltralpe.
Chissà a quanti santermani sono tornate alla memoria le parole di Francesco Netti all'amato amico Morelli.
Per meglio precisare la posizione del Gruppo Consiliare del PD e fugare equivoci ho inviato la seguente lettera alla Redazione.
Spett. Redazione,
una piccola precisazione in merito all' articolo sull'oscar della santermanità.
L'intero gruppo del PD in Consiglio ha votato contro. E le motivazioni sono molto più serie della contestazione del nome oscar.
Nelle tre riunioni della Commissione Cultura, più volte ho posto l'inadeguatezza del regolamento in discussione a rappresentare la Città intera, le sue ambizioni, la sua cultura internazionale, la sua storia nazionale, senza risultati. E chiesto un bando, sulla scia di quanto fatto da moltissime Città italiane. Alla fine, in Consiglio è stata portata la versione iniziale modificata in alcuni termini. Scontato, a questo punto, il voto contrario.
Un premio non può che essere dedicato alla Città di Santeramo ed ambire a rappresentare la cultura, il lavoro, l'ingegno e l'arte santermane nel mondo.
Rinchiuderlo, come è stato fatto ad arte, attorno a poche istanze cittadine significa mortificare Santeramo, non celebrarla.
Del resto, il regolamento votato a maggioranza definisce la santermanità come "una cultura universale"! Che mortificazione!
La superficialità con la quale questa amministrazione usa le parole non ha precedenti. Nemmeno Kant ha mai unito cultura ad universale.
Tutto ciò pensato in nome e per conto di Francesco Netti. Che deprecava la miopia culturale santermana e lo scriveva nelle sue lettere.
E, guardando al futuro, non si limitava al mugugno in piazza ma contaminava se stesso con l'arte moderna proveniente dalla nuova Italia e d'oltralpe.
Chissà a quanti santermani sono tornate alla memoria le parole di Francesco Netti all'amato amico Morelli.
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